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29 Jan 2018
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Guerrilla marketing: creatività, innovazione e divertimento

Storia e case study di una tecnica di marketing che cambia la concezione di prodotto senza variarne la funzionalità

Zurigo, Svizzera - McDonald’s sfrutta le strisce pedonali in prossimità del suo punto vendita per realizzare una campagna di street marketing durante il festival ZüriFäscht.
Le linee dipinte sul suolo permettono di giocare molto e, con un po’ di creatività, eccole trasformate in una confezione di patatine fritte, senza perdere però la loro funzione primaria.

Un’azione come questa rappresenta una tecnica di promozione pubblicitaria non convenzionale e a basso costo, definita con il termine di Guerrilla Marketing.

Guerrilla Marketing fa leva sull’immaginario e sui meccanismi psicologici degli utenti finali attraverso l’utilizzo creativo di mezzi e strumenti che appartengono alla nostra realtà.

Un approccio di questo tipo rientra in quello che, per i marketer, viene definito con il termine di marketing non-convenzionale e si basa su quattro punti di forza:

1. creatività
2. innovazione
3. trasgressione
4. sorpresa

“The Blair Witch Project” il primo caso di Guerrilla Marketing

Era il 1999, i Social Network non avevano ancora cambiato le nostre vite ma il web aveva mostrato al mondo il potere dei contenuti virali attraverso una campagna pubblicitaria memorabile e geniale.

In quell’anno, infatti, iniziò a spargersi la voce del mistero di tre giovani studenti, spariti nei boschi del Maryland nel 1994. Erano stati rinvenuti preziosi reperti che documentavano, con testi e video, la loro triste avventura.

Heather, Michael e Joshua stavano indagando sulla strega di Blair, una figura misteriosa ritenuta responsabile di alcune morti sospette.

Il materiale rinvenuto iniziò a diffondersi online, espandendosi a macchia d’olio grazie al passaparola.

La storia di questi tre ragazzi generò così tanta preoccupazione tra gli spettatori americani, che qualcuno, anche dopo aver visto il film al cinema, restò convinto della veridicità di questa sparizione.

Chiaramente la campagna fu un vero e proprio successo e al botteghino il film, diretto da esordienti, raccolse in poche settimane quasi 250milioni di dollari.

Altri esempi di Guerrilla Marketing

Il maggiore beneficio di questa tecnica non convenzionale è l’uso creativo che si fa del prodotto per produrre qualcosa di unico e completamente diverso anche facendo leva su emozioni ed effetto a sorpresa.

Navigando nel web si possono trovare tantissimi esempi di Guerrilla Marketing, eccone alcuni di innovativi, ma al tempo stesso semplici da realizzare.

● Kit Kat sfrutta una semplice panchina per replicare la sua inimitabile barretta di cioccolato.

Un'idea simile è stata realizzata da Mars che ha reso un camion destinato al trasporto del prodotto, il prodotto stesso.

● FedEx, azienda leader di spedizioni e logistica, ha cercato di comunicare la velocità del suo servizio con un adesivo attaccato nel furgone.

Fare Guerrilla Marketing è per tutti?

Finora abbiamo fatto riferimento soltanto ad esempi di realtà consolidate e conosciute in tutto il mondo per spiegare il fenomeno, ma a questo punto sorge spontanea una domanda: e le piccole imprese?

Ebbene, non occorre essere grandi brand per strutturare una campagna di marketing non-convenzionale.

Il capitale non è tutto, basta un po’ di creatività, infatti, e anche una piccola azienda può riuscire a realizzare un’azione di Guerrilla Marketing efficace.

Non credete?

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